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Signoraggio e moneta locale: a proposito di Auriti

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La moneta… è una semplice convenzione legale senza alcun fondamento in natura, perchè cambiando l’ accordo fra quelli che se ne servono, non ha più valore alcuno e non è più utile per nessuna delle necessità della vita, e un uomo ricco di denaro può mancare del cibo necessario. Strana davvero sarebbe una ricchezza che pur se posseduta in abbondanza lascia morire di fame, come il mito tramanda di quel famoso Mida.

Aristotele

Oggi la nostra moneta nasce di proprietà della banca che la emette prestandocela. Noi vogliamo che nasca di proprietà dei cittadini e che sia accreditata ad ognuno come “REDDITO DI CITTADINANZA”. La storia racconta di molte persone che hanno dedicato la loro vita a combattere il sistema ad usura delle banche centrali. In Italia il capostipite di questa realtà è stato Giacinto Auriti docente di Diritto e preside della facoltà di Giurisprudenza all’Università di Teramo, fondatore della scuola di diritto monetario di Teramo, del S.A.US. (sindacato antiusura) e legale rappresentante dell’associazione culturale ”Alternativa Sociale per la proprietà di popolo”.

L’attuale sistema monetario prevede che la banca centrale emetta moneta (a costo di tipografia) acquistando titoli di debito da Stato, banche o imprese (lucrando con onerosi interessi): Auriti considerava questo come la più grande truffa di tutti i secoli e, nel 1994, denunciò la Banca d’ Italia e i governatori Carlo Azeglio Ciampi e Antonio Fazio per truffa, falso in bilancio, associazione per delinquere, usura e istigazione al suicidio. Dopo avere esposto al giudice i fatti incriminati, questi – non potendone negare la veridicità – se la cavò dicendo che di reato non poteva trattarsi in quanto consuetudine. Poco tempo dopo fu invitato ad una conferenza a Rieti alla presenza del direttore della Banca d’Italia locale, a cui ripresentò nuovamente le sue tesi, chiedendo a gran voce di essere denunciato per calunnia se non era vero ciò che spiegava… non osarono…

Parallelamente, già da diverso tempo aveva fondato il sindacato antiusura, con il quale diffuse le sue teorie, e nel 1995 presentò in parlamento due proposte di legge, presentate dal senatore Luigi Natali e sostenute da altri 17 senatori della repubblica facenti parte di ben 5 partiti diversi (da Rifondazione Comunista ad Alleanza Nazionale), dimostrando la trasversalita’ delle sue intuizioni, ma ignorate dal Senato. Nel 2005 il deputato Antonio Serena, assiduo sostenitore di Auriti, chiese ufficialmente un intervento del Parlamento sul signoraggio bancario, anche in questo caso senza risposta. Il 30 maggio, con Auriti già deceduto dal 2006, le sue intuizioni vengono riproposte in Parlamento da Antonio Di Pietro, che chiese interventi nelle sedi competenti europee, interventi che non arrivarono mai… Alle ultime elezioni, anche il Movimento 5 Stelle portò una proposta di reddito di cittadinanza largamente ispirato a teorie economiche di Auriti.

Per dimostrare la veridicità delle sue intuizioni, Auriti, nel 2000, con l’aiuto dell’allora sindaco Mario Palmerio, condusse un esperimento nella sua cittadina natale Guardiagrele emettendo il SIMEC (simbolo economico) una moneta popolare di proprietà del portatore, né Stato né banca. Il Simec venne quindi messo in circolazione all’interno del comune, con lo scopo di provare le sue teorie sulla creazione di valore della moneta da parte della cittadinanza. L’esperimento si sviluppò in due fasi: l’avviamento servì per immettere negli usi della comunità del SIMEC e del suo valore indotto che lo oggettivizza come un bene reale, di proprietà del portatore, diventando così una moneta parallela; i SIMEC erano ceduti alla pari in cambio di lire e ritirati al doppio del valore originario. La seconda consistette nella creazione di un Assessorato per il Reddito di Cittadinanza che ne promuovesse l’iniziativa.

In seguito ad un intervento della Guardia di Finanza, su disposizione della Procura di Chieti, l’esperimento fu interotto e i SIMEC in circolazione vennero confiscati. Tuttavia, l’ esperimento ebbe uin notevole sucesso sia dal punto di vista della partecipazione sia dal punto di vista mediatico, dimostrando la validità di una moneta popolare di proprietà del portatore con valore indotto e senza riserva.

Ad oggi si contano circa 6.000 località nel mondo che hanno adottato un sistema monetario alternativo a quello delle Banche centrali. E in tempo di crisi sembra essere una risposta concreta che nasce dal basso, dai territori, in grado di far ripartire l’economia. Ad oggi, NON ESISTONO smentite ufficiali, nè dimostrazioni di persone qualificate atte a dimostrare che le intuizioni di Auriti siano da cosiderarsi non veritiere. Per approfondimenti, il consiglio è di leggere il suo libro dal titolo “Il paese dell’utopia”.

Fabio Ferracci

2 Comments on Signoraggio e moneta locale: a proposito di Auriti

  1. sandropascucci - PRIMIT // 23 Ottobre 2013 a 10:40 // Rispondi

    > Il 30 maggio, con Auriti già deceduto dal 2006, le sue intuizioni vengono riproposte in Parlamento da Antonio Di Pietro, che chiese interventi nelle sedi competenti europee, interventi che non arrivarono mai…

    • su iniziativa dell’associazione noprofit PRIMIT (Programma per la Riforma Monetaria Italiana);

    > Alle ultime elezioni, anche il Movimento 5 Stelle portò una proposta di reddito di cittadinanza largamente ispirato a teorie economiche di Auriti.

    • dove, di grazia? le fonti?

  2. sandropascucci - PRIMIT // 23 Ottobre 2013 a 10:45 // Rispondi

    > l’ esperimento ebbe uin notevole

    • attenzione : errore di digitazione.. “uin”

    > Ad oggi si contano circa 6.000 località nel mondo che

    • ora sono deiventate 6000? erano 5000 fino a pochi mesi fa..
    e mai nessuno che riporta le fonti..

    ps:

    • “né” e non “nè”

    • il PDF del Paese dell’Utopia: http://www.signoraggio.com/signoraggio_libro_ilpaesedellutopia.html

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