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Ci son due coccodrilli ed un orangotango

orangotango

Prendete un africano: questi assomiglia ad un gorilla. O meglio, assomiglia ad un gorilla più di quanto non gli siano simili un europeo o un orientale. Chi lo nega non ci vede: spalle larghe e bacino stretto, dita lunghe, insellatura lombare accentuata, labbra tumide, narici larghe, (cito dalla De Agostini) sono tutte caratteristiche che avvicinano l’africano ad un gorilla, rispetto a un qualsiasi cittadino francese o vietnamita.

Ma il ragionamento vale anche altrove: prendete un europeo, questi assomiglia ad un orso più di quanto non lo facciano un africano o un orientale. In questo caso prognatismo, varietà di spessore e colorazione del pelo, naso leptorino, labbra sottili, ecc. Mai visto un himalayano o uno zulu assomigliare ad un greezly più di un qualunque europeo. Ora prendete un asiatico e confrontatelo con un panda: brachicefalia, niente arcate sopracciliari, zigomi alti, naso basso… Insomma, molto più di ogni europeo o africano.

Senza divagare nelle classificazioni morfologiche dell’homo sapiens, concentriamoci sul caso dell’africano e del gorilla. La “somiglianza relativa” è lampante, ma è anche normalissima: dall’origine dell’Uomo, l’africano vive condividendo buona parte di alimentazione e clima con i gorilla, così come l’europeo con gli orsi e l’asiatico coi panda (qui al netto dell’alimentazione). Non è logico che la natura abbia ritoccato allo stesso modo alcuni caratteri esteriori? C’è qualcosa di male o di sbagliato?

Ovviamente no. Ma seguendo le teorie dell’evoluzionismo, che ci vengono propinate dal primo sussidiario all’ultimo anno di liceo, un fenotipo più vicino a quello di una scimmia può significare o che l’africano è “rimasto indietro” nell’evoluzione (non essendo richiesti particolari adattamenti evolutivi avrebbe dormito sugli allori del proprio corredo genetico), o che, a partire da una delle cinquanta sfumature di grigio che separerebbero temporalmente l’uomo dalla scimmia, gli Africani abbiano percorso un ramo evolutivo diverso da quello degli Occidentali o degli Orientali, un ramo più vicino alle scimmie, un ramo meno distante dagli animali sublunari.

Questo però si scontra con la concezione di Uomo Moderno che le magnifiche sorti e progressive vorrebbero propagandare, ossia di un essere ateo, filoevoluzionista e indiscriminatamente filantropo. Così intervengono i professori della sinistra al caviale che, con proposizioni filosofico-epistemiologiche tanto improbabili quanto ridicole (non ci credono nemmeno loro) si prodigano nello sforzo di salvare capra (Darwin) e cavoli (quel buonismo a metà tra un talk show di Barbara D’Urso e un testo di Caparezza).

Bella roba. Davvero.

Walter Quadrini

2 Comments on Ci son due coccodrilli ed un orangotango

  1. È’ incredibile: quando ero a scuola si davano per certe un sacco di cose che ora poi tanto certe non sono. Esempio : l’esperimento , mi sembra di un russo, che ha prodotto in laboratorio 4 amminoacidi. Per la mia prof di biologia era la prova provata che tutto sulla terra e’ nato da li. Ora però ci sono studi che dicono che da li ad arrivare alla cellula (non quella umana) il nostri universo avrebbe una vita ridicolmente piccola. Quindi? Altra cosa che non capisco di Darwin e’ come abbiam fatto ad avere teste più grandi delle scimmie se alla nascita e nei primi anni di vita e’ solo un problema!

    • La teoria di Darwin, oggi neodarwinismo, è stata sconfessata da prove sperimentali ed empiriche, come dimostrato dagli studi del noto genetista J. Sanford, le mutazioni, anche se positive, non contribuirebbero a portare nuove informazioni ed inoltre ha anche dimostrato che il Genoma è in degenerazione e non i evoluzione.

      http://antidarwin.wordpress.com/

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