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Il domani appartiene ai giovani… fuori dagli schemi

non e un paese per giovani

E’ durante la sera che la politica, quella dell’azione e del cuore, si mobilita ed è sempre la politica dei giovani e di coloro che agiscono per onorare le idee e non per il proprio interesse personale. E’ così che ieri sera, uscendo di casa con i due cani mi sono trovato di fronte ad un gruppo di una 15 di ragazzi che stavano affiggendo manifesti del Gruppo Alpha, il nome non mi era nuovo, anzi… con il cucciolo mi sono avvicinato al manifesto e leggendo ho compreso subito la parte politica di provenienza… non mi erano sconosciuti motti e slogan che con il passare degli anni, purtroppo, non cambiano. Ho subito notato lo SPIRITO che muoveva i ragazzi, con il palo a presidiare l’angolo, uno a scrivere e tre ad affiggere… più avanti altre due macchine con, evidentemente i “grandi”. La metodologia era questa e credo lo sia ancora.

Non conosco i ragazzi mobilitati ieri sera ma conosco molto bene l’ambiente in cui agiscono: Milano è un piccolo paese. Sapere che vi è ancora la voglia di rappresentare un mondo stanco, deluso e con grosse difficoltà ad essere al passo con i tempi è buona cosa. Buonissima. Ma se dovesse persistere l’ossessione per i concetti di destra e di nazione, oltre alla tendenza al “torcicollo”, tale spirito finirebbe strumento di azione per scopi di coloro che da oltre 30 anni, a Milano e in Italia, usano i giovani per i loro piccoli interessi privati a scopo elettorale.

I ragazzi, da sempre, sono il motore del cambiamento, fatto generazionale, ma spesso, purtroppo, vengono utilizzati per interessi non comunitari e a Milano come a Roma queste strumentalizzazioni si sono sempre verificate. Negli anni 90, infatti, venne portata avanti un’operazione di indipendenza, creando diverse strutture separate dall’ambiente come il Sindacato degli Studenti. Purtroppo, però, tutto si concluse in modo negativo a causa di una strumentalizzazione da parte del solito “vecchio” che usò il Sindacato per presentare il suo nuovo partito. E, in poche settimane, da Milano a Cagliari passando per Palermo e Ascoli, il SdS si sciolse…

Scopo del SdS era unire gli studenti a prescindere dagli orientamenti ideologici. Lo slogan era “studenti uniti contro chi ci vorrebbe divisi”, a Milano il manifesto di sintesi del pensiero presentato alla Statale rappresentava una immagine raffigurante la madonna al centro con alla destra Lenin e alla sinistra Mussolini… rappresentando l’intento: rompere gli schemi.

Oggi come allora il problema è sempre il solito e solo dagli studenti è ancora possibile una “rivoluzione culturale” ma perché ciò avvenga sono necessarie tre piccole scelte:

  • Abbandonare il mondo della destra, fallimentare e soprattutto non rappresentativo delle idee di sintesi e rivoluzione culturale in cui affondano le radici;
  • Sviluppare un reale progetto di società in ottica moderna, partendo dalle idee per andare nel concreto (fisco, agricoltura, urbanizzazione etc);
  • Creare una solida rete di giovani rivoluzionari fuori dagli schemi e pronti a “camminare” con tutti coloro che si oppongono al capitalismo, al materialismo e al sistema borghese.

Lo SPIRITO rivoluzionario deve tornare ad aleggiare nei fatti e non nelle parole. Ogni scelta comporta uno strappo e solo cogliendo il momento è possibile scrivere un nuovo racconto che rappresenti seriamente un mondo e una storia che può essere un nuovo futuro.

Fabrizio Fratus

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