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Su “La Voce” dibattito sul darwinismo

 

 

 

II quotidiano indipendente online “La Voce d’Italia” ha affrontato il tema del darwinismo intervistando esponenti delle diverse posizioni.

 

 

Piergiorgo Odifreddi ha aperto il confronto, a seguire sono intervenuti S. Bertolini, F. Fratus, F. Boero, ed E. Pennetta.

 

 

Un’iniziativa come se ne vedono poche e che permette di farsi un’idea chiara sulle differenti posizioni.

 

 

E’ stato il prof. Piergiorgio Odifreddi ad aprire la serie di interviste sull’evoluzione e il darwinismo realizzate da Andrea Carbone e proposte dal quotidiano indipendente online “La Voce d’Italia“, che il 27 marzo scorso ha pubblicato la prima della serie con il titolo Odifreddi: “Essere antievoluzionisti significa essere antiscientisti”. Il titolo prende spunto dal seguente passaggio:

 

E’ ovvio che chi nega validità scientifica all’evoluzionismo sia automaticamente un antievoluzionista. Anzi, più in generale, un antiscientista, perché l’evoluzionismo è il paradigma scientifico della biologia moderna.

Per opporsi all’evoluzionismo bisogna non conoscere o non capire la scienza, e i creazionisti sono appunto una particolare specie di antiscientisti, benché non l’unica”…

 

Un passaggio che appare sconcertante, infatti il prof. Odifreddi incorre in un errore estremamente banale, confondendo i termini di “scienza” e “scientismo” che sono tutt’altro che sinonimi. Senza scomodare testi specialistici possiamo vedere la differenza su Wikipedia:

 

Scienza:

Per scienza si intende un sistema di conoscenze, ottenute con procedimenti metodici e rigorosi e attraverso un’attività di ricerca prevalentemente organizzata, allo scopo di giungere a una descrizione, verosimile e oggettiva, della realtà e delle leggi che regolano l’occorrenza dei fenomeni.

Scientismo:

Il vocabolario Devoto Oli, ed. 1990, a pag. 1722, descrive lo scientismo come quel “movimento intellettuale (…) tendente ad attribuire alle scienze fisiche e sperimentali e ai loro metodi, la capacità di soddisfare tutti i problemi e i bisogni dell’uomo”

 

Si tratta di una confusione che purtroppo svuota di valore l’intera intervista.

 

 

Lo stesso giorno usciva anche l’intervista di segno opposto al Prof. Stefano Bertolini, presidente dell’Associazione Italiana Studi sulle Origini, intitolata Bertolini: ‘Anche i creazionisti accettano la selezione naturale ma…’ della quale segue uno dei passaggi più significativi.

 

“Il Comitato Antievoluzionista svolge un importante lavoro di diffusione d’informazione sul dibattito creazione-evoluzione destinata ai giovani, che più di tutti hanno necessità di conoscere la verità sullo stato precario dell’ipotesi dell’evoluzione. La loro posizione va considerata diversa da quella creazionista. Quello che ci unisce è il riconoscimento che la scienza smentisce e confuta assolutamente l’ipotesi dell’evoluzione”

 

 

Due giorni dopo, il 29 marzo, veniva quindi pubblicata l’intervista a Fabrizio Fratus, referente del Comitato Antievoluzionista, intitolata Fratus: “Il neo-darwinismo e’ una religione”, nel corso della quale Fratus affronta molti dei temi più sensibili della questione. Si inizia con il mostrare come “il darwinismo funga da giustificazione ideologica per la costruzione di un certo tipo di società“, affermazione che mi sento di confermare pienamente. Ad essa segue quella sulla mancanza di prove a sostegno della teoria stessa, sull’esistenza di una “nomenclatura” evoluzionista, per finire con i falsi casi di evoluzione (in particolare riguardo la resistenza agli antibiotici), con cui l’intervista termina:

 

Insomma: la variabilità che vediamo non si genera da variazioni casuali ma solamente da rimescolamento genetico, essa è limitata e oscillante e non illimitata come vogliono farci credere i neodarwinisti. La selezione naturale elimina e non contribuisce in nessuna maniera a sviluppare nuove informazioni”

 

 

Giungiamo così all’intervista rilasciata solo ieri, 04 aprile 2012, dal prof. Ferdinando Boero, responsabile delLaboratorio di Zoologia e Biologia Marina del Dipartimento di Biologia dell’Università di Lecce. Nell’intervista dal titolo Boero: “L’evoluzione e’ un fatto, non si puo’ mettere in dubbio” , le sue affermazioni sono purtroppo un sunto dell’armamentario di luoghi comuni che da parte darwinista vengono messi in campo per evitare di affrontare i punti deboli della teoria da loro sostenuta, a cominciare dallaconfusione tra i termini “evoluzione” e “darwinismo“, che mira a far credere che i due termini siano sinonimi e che chi contesta il neodarwinismo neghi la successione degli organismi testimoniata dai fossili:

 

No, non ci sono giustificazioni per mettere in dubbio l’evoluzione. Neppure la Chiesa lo fa. L’evoluzione è un fatto. Le specie che abitano il pianeta oggi sono differenti da quelle che lo abitavano milioni di anni fa, ma discendono da esse. La differenza tra le specie di oggi e quelle di ieri è dovuta al fatto che le specie di ieri si sono evolute in quelle di oggi. Non c’è altra spiegazione su COSA sia successo: le specie si sono evolute le une dalle altre. Lo dimostrano i fossili, lo dimostrano i genomi e le anatomie.

 

A questa premessa errata viene fatta seguire la demonizzazione dei contestatori, che si tratti di docenti, professori universitari o altri esperti di scienze naturali e quali siano veramente i loro argomenti non importa: con loro non si dialoga:

 

Gli antievoluzionisti sono degli ignoranti. Punto e basta. La spiegazione alternativa si basa su qualcosa che non è scienza e non vale la pena di discutere.

 

Per giungere ad affermare che la fede serve solo a sistemare provvisoriamente quello che la scienza ancora non ha spiegato:

 

La fede si basa sull’ignoranza, la scienza si basa sulla conoscenza. Se quello in cui credo per fede mi viene dimostrato in modo scientifico, allora non è più fede.

 

Con buona pace della teoria dei Magisteri Non Sovrapposti di S. J. Gould.

 

 

Per bilanciare l’intervento del prof. Boero, ecco nello stesso giorno una seconda intervista dal titolo Pennetta: Bisogna liberarsi dal darwinismo sociale nella quale il sottoscritto cerca di fare chiarezza sui veri termini della questione. Di questo intervento vorrei riportare le conclusioni:

 

Il neodarwinismo è dunque un “gigante da abbattere” per due importanti motivi: il primo è liberare la scienza dal condizionamento di un paradigma errato, il secondo è liberare la cultura e la politica dal darwinismo sociale, un’ideologia disumanizzante che oltretutto ha storicamente fallito. E questo è quanto, chi condivide le mie idee, si propone di fare”.

 

La serie di intervista su La Voce d’Italia proseguirà nei prossimi giorni con altre interviste.

 

Continueremo a seguire quest’interessante iniziativa che dovrebbe essere presa come riferimento per altre analoghe, per iniziative dove le diverse tesi siano ugualmente rispettate e non prevalga la logica dell’ “ipse dixit”, una logica che purtroppo  esperienze recenti hanno mostrato.

4 Comments on Su “La Voce” dibattito sul darwinismo

  1. ferdinando boero // 14 Aprile 2012 a 21:35 // Rispondi

    Il modo in cui sono esposti i miei argomenti, decontestualizzandoli e riportandoli a pezzi, è una manipolazione. Il succo del mio argomento si riassume con: “non vale la pena discutere con gli antievoluzionisti che non sanno neppure che è ovvio che Darwin non rappresenti alla lettera la teoria dell’evoluzione per nessuno: non c’è genetica nell’Origine delle Specie”, si riassume con un bel detto: Do not argue with an idiot. He will drag you down to his level and beat you with experience. E io ho fatto l’errore. O sono ignoranti o sono disonesti intellettualmente. O forse entrambe le cose. Non è spocchia. Questi vi vogliono far credere che la terra sia piatta!!!! E pretendono di essere considerati come portatori di argomenti altrettanto validi di chi studia queste cose da sempre e si confronta con il resto della comunità scientifica. Scientificamente sono delle nullità e pretendono di essere considerati alla pari degli scienziati. Se lo facessero con la medicina sarebbero considerati ciarlatani. Lo sono.

    • Prof. Boero,
      in quanto autore dell’articolo a cui lei si riferisce ritengo opportuno intervenire in risposta alle sue considerazioni.
      Purtroppo nel parlare di un articolo è inevitabile riportarne “a pezzi” il contenuto, altro certamente è snaturarne il significato.
      A dimostrazione che proprio un’alterazione del significato dell’intervista su La Voce è avvenuta nel mio articolo, lei dice:
      ” Il modo in cui sono esposti i miei argomenti, decontestualizzandoli e riportandoli a pezzi, è una manipolazione. Il succo del mio argomento si riassume con: “non vale la pena discutere con gli antievoluzionisti che non sanno neppure che è ovvio che Darwin non rappresenti alla lettera la teoria dell’evoluzione per nessuno: non c’è genetica nell’Origine delle Specie”.

      Nel mio articolo potrà constatare che non viene mai citato Darwin, viene invece citato il “darwinismo”, non però nel senso della teoria originale del 1859, ma di quella attuale. Un’operazione del genere l’hanno fatta anche J. Fodor e M.P. Palmarini intitolando il loro libro “Gli errori di Darwin”. Quindi respingo tale critica.

      Subito dopo chiarisce ancora il senso del suo intervento nel seguente modo:
      “…si riassume (“il succo del mio argomento” N.d.R.) con un bel detto: Do not argue with an idiot. He will drag you down to his level and beat you with experience. E io ho fatto l’errore. O sono ignoranti o sono disonesti intellettualmente. O forse entrambe le cose. Non è spocchia.”

      Ecco quindi che con questa precisazione lei conferma le conclusioni alle quali ero giunto nel mio articolo, nel passo in cui ho affermato: “le sue affermazioni sono purtroppo un sunto dell’armamentario di luoghi comuni che da parte darwinista vengono messi in campo per evitare di affrontare i punti deboli della teoria da loro sostenuta, a cominciare dalla confusione tra i termini “evoluzione” e “darwinismo“, che mira a far credere che i due termini siano sinonimi e che chi contesta il neodarwinismo neghi la successione degli organismi testimoniata dai fossili”

      E conferma anche quanto da me detto più avanti: “A questa premessa errata viene fatta seguire la demonizzazione dei contestatori, che si tratti di docenti, professori universitari o altri esperti di scienze naturali e quali siano veramente i loro argomenti non importa: con loro non si dialoga”.

      E se ci fossero ancora dei dubbi ricorre al più tradizionale dei falsi argomenti: la credenza nella Terra Piatta! Dimostrando tra l’altro di non conoscere il lavoro di S. J. Gould che ne “I pilastri del tempo” aveva mostrato come nessuno mai nel passato abbia creduto alla terra piatta:
      “Questi vi vogliono far credere che la terra sia piatta!!!! E pretendono di essere considerati come portatori di argomenti altrettanto validi di chi studia queste cose da sempre e si confronta con il resto della comunità scientifica. Scientificamente sono delle nullità e pretendono di essere considerati alla pari degli scienziati. Se lo facessero con la medicina sarebbero considerati ciarlatani. Lo sono.”

      Insomma, prof. Boero, lei ha fatto questo intervento per protestare contro un mio articolo che avrebbe distorto, anzi “manipolato” le sue parole e poi argomenta con delle affermazioni che esprimono concetti ancor peggiori di quelli che intendeva contestare!

      Se ho frainteso qualcosa sono qui per accettare di essere corretto, su una cosa però stavolta non potrà obiettare, sul fatto di aver riportato “a pezzi” e decontestualizzato il suo intervento: come può verificare l’ho infatti riportato per intero.
      Nessuna “manipolazione” dunque.

  2. Sul quotidiano la voce la risposta di Fratus all’intervista di Boero:
    http://iltalebano.com/2012/04/16/grazie-per-il-vostro-amore-per-la-verita/

  3. Matteo Dellanoce // 23 Aprile 2012 a 08:56 // Rispondi

    Prof! prof! Professor Boero!!!!
    PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR .
    Matteo Dellanoce

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  1. Critica Scientifica – di Enzo Pennetta » Blog Archive » Darwinismo: la sfida del dialogo

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